Cucurbita pepo L. subsp. pepo [ or Cucurbita pepo Cocozelle, Ornamental Gourd, Pumpkin, Vegetable Marrow, and Zucchini Groups] - Cucurbitaceae Juss., nom. cons.
Cucurbita pepo L. subsp. ovifera (L.) D. S. Decker var. texana (Scheele) Filov; T. B. Fursa & A. I. Filov, Flora of cultivated plants 21:1 87. 1982 (D.S. Decker, Econ. Bot. 42:12. 1988) - Cucurbitaceae Juss., nom. cons.
Secondo le registrazioni archeologiche, sembra essere una delle prime specie ad essere stata resa una coltura domestica. I resti più antichi sono stati trovati in Messico, nell'attuale stato di Oaxaca (databili dall'8750 a.C. al 700 d.C.) e di Ocampo (databili dal 7000 a. C. al 500 a.C.). Anche la sua presenza negli Stati Uniti risale ai reperti del Missouri (4000 a.C.) e Mississipi (1400 a.C.). In base ai dati archeologici e linguistici questa specie potrebbe essere stata resa una coltura domestica almeno in due occasioni e in due diverse regioni: in Messico e negli Stati Uniti orientali.
Questa antica cultivar offre bellissimi frutti cilindrici colore verde scuro e striature chiare, dalla polpa color crema molto fibrosa, che arrivano a pesare da 8 a 15 kg ciascuno e che giungono a maturazione in circa 100 giorni dopo la semina (possono essere conservati per 2-5 mesi).
Pianta interessante per le proprietà antielmintiche dei semi, in genere è utilizzata in purea o in zuppe. Se mangiata cruda, appena masticata, a volte viene immersa nell'aceto e utilizzata come i sottaceti. I semi molto oleosi, erano precedentemente usati per la produzione di olio commestibile.
Selezionata nella regione della Turenna (Touraine) nel bacino della Loira e nota anche come 'Tours', la troviamo menzionata in scritti risalenti alla fine del XVIII secolo e anche elencata nel catalogo del 1883 e del 1904 di Vilmorin-Andrieux (1) mentre in America si trova elencata nel catalogo della Peter Henderson & Co. del 1873. La troviamo descritta anche nella pubblicazione della New York State Agricultural Experiment Station a cura di U.P. Hendrick (2).
Una delle zucche più antiche esistenti messa in commercio intorno al 1700, anche se fu presumibilmente coltivata dai nativi americani in epoca precolombiana. Il suo nome fa riferimento alla zona in cui è stata trovata maggiormente in coltivazione: si narra infatti che quando i primi coloni arrivarono nel New England, i nativi americani stessero coltivando zucche simili a questa tra le loro coltivazioni di mais. Già citata nel catalogo della Hovey and Company del 1834 e descritta nel 1863 da Fearing Burr (1). La troviamo citata nel 1927 nello studio di Castetter - Erwin (2) e nella pubblicazione della New York State Agricultural Experiment Station a cura di U.P. Hendrick (3).
Frutto molto grande che arriva a pesare da 6 kg a 11 kg circa, rotondo e di colore arancione (a piena maturazione che raggiunge in circa 100 giorni dopo la semina), con buccia liscia e leggermente a costole. Può essere usata per torte, da molti è considerata la tradizionale zucca americana.
Questa antica cultivar è caratteristica per i suoi frutti color crema striati di verde che giungono a maturazione in circa 90 giorni dopo la semina, lunghi fino a 20 cm e dal peso di quasi 1 kg ciascuno. La polpa consistente di colore giallo-arancio è molto apprezzata soprattutto per il sapore che ricorda la castagna (una volta cotta).
Introdotta nel 1894 negli Stati Uniti da Peter Henderson di New York, è anche conosciuta con i nomi 'Bohemian', 'Sweet Potato' e 'Ward's Individual' (1). La troviamo descritta anche nella pubblicazione della New York State Agricultural Experiment Station a cura di U.P. Hendrick (2).
Caratterizzata dal "reverse striping": durante i diversi giorni immediatamente successivi alla fioritura, il frutto può presentare 10 strisce larghe leggermente più scure e alternate a 10 strisce strette leggermente più chiare. Entro una settimana dalla fioritura, le strisce più scure sbiadiscono e le strisce più chiare accumulano pigmentazione e da 15 giorni dopo la fioritura, le strisce più larghe sono diventate più chiare, mentre le strisce strette sono diventate più scure: proprio a questo punto i frutti mostrano chiaramente 10 strisce larghe più chiare alternate a 10 strisce più scure strette.
Questa antica cultivar offre da 5 a 7 frutti color giallo-arancio, rotondi come un melone, fino a 20 cm di diametro e fino a 3 kg di peso a piena maturazione che raggiungono in circa 120 giorni dopo la semina. La loro polpa color arancione è caratteristica per il sapore molto dolce vagamente somigliante alla castagna.
Selezionata in Francia, probabilmente nella zona dell’attuale dipartimento della Vandea, è chiamata anche 'Melonnette de Saint Julien de Concelles'.
Molto simile alla cv. 'Winter Luxury'.
Heirloom cultivar maori (coltivabile anche come zucca estiva) che giunge alla maturazione in circa 120 giorni dopo la semina, molto popolare in Nuova Zelanda i cui frutti vengono consumati sia a maturità come una tipica zucca invernale che giovani come una zucchina. Ha una polpa giallo pallida con un sapore delicato e una consistenza tenera. La buccia varia dal verde scuro al giallo con un aspetto molto esotico e ornamentale.
Questa antica cultivar è caratteristica per i suoi frutti che possono arrivare a pesare fino a 3 kg ciascuno ed essere lunghi circa 40 cm. La loro buccia verde diventa arancione dopo diverse settimane di conservazione e contiene una polpa dolce, ideale per i dolci.
Impiega circa 100 giorni dopo la semina per raggiungere la piena maturazione.
È originaria del Maine negli Stati Uniti e sarebbe stata riportata da un cacciatore di balene a Nantucket nel Maine nel 1832 dall'Isola di São Jorge nelle Azzorre (da qui il suo nome nome 'Nantucket Pie'). Il produttore di sementi W. Atlee Burpee Company la mise in commercio nel 1887 con il nome di 'St. George' (1) mentre l' anno successivo mise in commercio una cultivar molto simile con il nome 'Golden Oblong'.
Negli anni '80 la pianta perse di interesse agricolo insieme ad altre zucche dolci, sostituita dalla cv. 'Jack O' Lantern' che inizialmente non era destinata al consumo. È un ottimo ricordo di un tempo in cui le zucche venivano coltivate per il loro sapore piuttosto che solo per la decorazione, di quando agricoltori e orticoltori si affidavano alle zucche come fonte di cibo importante e versatile durante l'inverno. La troviamo citata nel 1928 nella pubblicazione della New York State Agricultural Experiment Station a cura di U.P. Hendrick (2).